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venerdì 20 agosto 2010
lunedì 16 agosto 2010
Zagabria-Bosnia i Hercegovina
Dopo aver bruciato il bollitore nelll'ostello di Zagabria decisi di cambiare aria e trovai una fabbrica farmaceutica trasformata in centro sociale dove hippies danesi, poeti africani e pankettoni croati vivono nella legge del comune benessere. ebbi cosi' il piacere di trascorrere piacevoli giornate a chiaccherare con Daniel (il poeta etiope) di decadenza europea e di supremazia africana. Dopo due giorni di sonno interrotto dalle scorribande mattutine dei suddetti pankettoni abbandonavo la citta' in direzione Bosnia. Mentre il cielo grigio e l'autostrada a tre corsie mi facevano dubitare ancora una volta sulla fattibilita' del mio viaggio una coppia mista croato-francese teneva accese le mie speranze portandomi sul confine. Con una autista slovena entravo nell'unico stato balcanico con una congiunzione nel nome. Sebbene mi aspettasi gente armata con il coltello fra i denti la Bosnia si rivelo' fin da subito ospitale e cortese, alloggiai la prima notte a Banja Luka, capitale della republika srpska ( la bosnia e' infatti divisa in tre zone a prevalenza serba, croata o musulmana come si deduce dal nome questa e' la parte serba). La Bosnia colpisce subito il viaggiatore proveniente da uno stato cattolico per l'enorme quantita' delle moschee che anche nei piccoli villaggi hanno minareti grossi come palazzi. Campeggiavo nella natura e questa mattina trovavo un militare che mi dava uno strappo fino a Travnik, localita' da cui ora scrivo. Domani ho in piano di arrivare a Sarajevo dove ho gia' trovato una sistemazione a casa di amici di un simpatico belga incontrato a Zagabria. Appena mi ricordo di portare il cavo agli internet point carichero' anche le foto.
giovedì 12 agosto 2010
Milano - Zagabria
Come promesso dopo quasi una settimana aggiorno il blog.
Sono nella gradevole Zagabria solo da ieri ma ho fatto in tempo a fondere il bollitore di un ostello.
Ma andiamo con ordine.
5 giorni fa incominciavo il mio viaggietto dalla stazione di servizio lambro sud nei pressi di Cormano.
Dopo 6 demoralizzanti ore di attesa venivo raccattato da un muratore bergamasco che mi garantiva un passaggio fino a Tresso, a me ignota localita' dispersa nella calda pianura estiva. Ahmid e sua figlia mi davano un passaggio fino a Desenzano, Ahmid un ingegnere marocchino amante del reggae mi illustrava la sua teoria sull'ascoltare musica a tutto volume mentre si viaggia sulla Torino-Venezia. Due giovani francesi mi accompagnavano fino ai dintorni di venezia dove passavo la notte in tenda in mezzo a un campo. Il giorno dopo una famiglia kazaka emigrata in germania in cerca di Bibione e un'attempata coppia di reggio emilia diretti in Croazia mi assicuravano l'arrivo a Trieste. Il giorno successivo avevo modo di visitare i villagi veneziani della costa slovena e arrivavo nella cabrio di un giovane yuppie sloveno a Ljubljana. A Ljubljana rimango due giorni, una citta' stupenda assediata dagli interrailisti, conosco tre ragazzi portoghesi, con loro giro la citta' e finisco a parlare con il figlio del sultano dell'oman, in vacanza dal campione mondiale di snowboard Rok Flander. Mi regala 45 euro dopo aver ascoltato del mio viaggio, mi da il suo numero di telefono e il benvenuto in Oman. Ragazzo simpatico. quella sera finisco a dormire a casa di un scrittore di fiction novel somigliante in tutto e per tutto a Bukowski.
Lascio Zagabria e trovo un altro autostoppista, un camionista serbo che lavora a Ljubljana sulla via del ritorno. Troviamo un suo collega bosniaco disposto a portarmi fino a Zagabria, faccio una foto alla dogana, parte il flash e il camionista riesce ad evitare un disastro diplomatico. In giornata credo comincero' ad avviarmi verso la Bosnia, a detta di molti il problema piu' grande del paese e' l'assenza di strai soddisfacenti. Vedremo.
mercoledì 4 agosto 2010
EX YUGOSLAVIA IN AUTOSTOP
Discussioni annoiate allungate dal calore umido del sole d'agosto per molti accendono la voglia di andare, cambiare aria in cerca del meritato riposo estivo. Non sono da meno i nostri ormai ampiamente citati tre, freschi di maturità, che approfittano di esodi e controesodi per dileguarsi tra le fila dei traghetti diretti veloci verso le vicine isole tirreniche. Aspetta, ma quell'autostoppista con in mano un cartello con scritto trieste mi sembra di averlo già visto tra le foto di questo blog, sì quello che faceva sempre le facce da pirla, dove va? EX YUGOSLAVIA? ALBANIA?!? Ma la bici? Basta il pollice? Mah staremo a vedere.
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