venerdì 3 settembre 2010

Quel che resta del viaggio: Sarajevo-Podgorica

Favorendo delle agevoli tariffe degli internet point albanesi vi faccio partecipi delle mie ultime settimane di viaggio.
Lasciata Sarajevo passavo due terribili giorni tra Bosnia e Croazia. Mostar si rilevava essere una localitä troppo turistica per gli standard a cui ero abituato, con difficoltä riuscivo a raggiungere dubrovnik, per farlo cedevo per la prima volta al richiamo del viaggio a pagamento, prendevo infatti un autobus notturno, che mi portava nella localitä marittima. L´enorme quantitä di turisti, il sole cocente, i prezzi esagerati mi facevano decidere per il ritorno nella Repubblica srpska, cioe´in Bosnia. Qui conoscevo una giovane coppia tedesco-cilena con la quale viaggiavo per due giorni sconfinado in Montenegro, che ci accoglieva con i paesaqggi mozzafiato del parco nazionale del durmitor. Dopo due pigri giorni a bagnarsi nelle acque dei laghi alpini montenegrini lasciavo la coppia tedesca in direzione Podgorica. Nel cammino avevo modo di ammirare il monastero di ostrog, un luogo realmente assediato da rode di turisti ortodossi, che si rifiutavano di lasciare le porte di questo anche durante la notte.
Al mio arrivo a podgorica una sorpresa mi attendeva, notato dalla televisione locale, sempre in cerca di notizie, avevo modo di fare un reportage sul mio viaggio. qui il link: http://www.rtvatlas.tv/detailArticle.php?id=683

venerdì 20 agosto 2010

Sarajevo


Nella capitale bosniaca da 3 giornim ospitato da Neven il cuoco dell' immagine, ho il tempo per aggiungere qualche foto su flickr. andate a vederle!

lunedì 16 agosto 2010

Zagabria-Bosnia i Hercegovina



Dopo aver bruciato il bollitore nelll'ostello di Zagabria decisi di cambiare aria e trovai una fabbrica farmaceutica trasformata in centro sociale dove hippies danesi, poeti africani e pankettoni croati vivono nella legge del comune benessere. ebbi cosi' il piacere di trascorrere piacevoli giornate a chiaccherare con Daniel (il poeta etiope) di decadenza europea e di supremazia africana. Dopo due giorni di sonno interrotto dalle scorribande mattutine dei suddetti pankettoni abbandonavo la citta' in direzione Bosnia. Mentre il cielo grigio e l'autostrada a tre corsie mi facevano dubitare ancora una volta sulla fattibilita' del mio viaggio una coppia mista croato-francese teneva accese le mie speranze portandomi sul confine. Con una autista slovena entravo nell'unico stato balcanico con una congiunzione nel nome. Sebbene mi aspettasi gente armata con il coltello fra i denti la Bosnia si rivelo' fin da subito ospitale e cortese, alloggiai la prima notte a Banja Luka, capitale della republika srpska ( la bosnia e' infatti divisa in tre zone a prevalenza serba, croata o musulmana come si deduce dal nome questa e' la parte serba). La Bosnia colpisce subito il viaggiatore proveniente da uno stato cattolico per l'enorme quantita' delle moschee che anche nei piccoli villaggi hanno minareti grossi come palazzi. Campeggiavo nella natura e questa mattina trovavo un militare che mi dava uno strappo fino a Travnik, localita' da cui ora scrivo. Domani ho in piano di arrivare a Sarajevo dove ho gia' trovato una sistemazione a casa di amici di un simpatico belga incontrato a Zagabria. Appena mi ricordo di portare il cavo agli internet point carichero' anche le foto.

giovedì 12 agosto 2010

Milano - Zagabria


Come promesso dopo quasi una settimana aggiorno il blog.
Sono nella gradevole Zagabria solo da ieri ma ho fatto in tempo a fondere il bollitore di un ostello.
Ma andiamo con ordine.
5 giorni fa incominciavo il mio viaggietto dalla stazione di servizio lambro sud nei pressi di Cormano.
Dopo 6 demoralizzanti ore di attesa venivo raccattato da un muratore bergamasco che mi garantiva un passaggio fino a Tresso, a me ignota localita' dispersa nella calda pianura estiva. Ahmid e sua figlia mi davano un passaggio fino a Desenzano, Ahmid un ingegnere marocchino amante del reggae mi illustrava la sua teoria sull'ascoltare musica a tutto volume mentre si viaggia sulla Torino-Venezia. Due giovani francesi mi accompagnavano fino ai dintorni di venezia dove passavo la notte in tenda in mezzo a un campo. Il giorno dopo una famiglia kazaka emigrata in germania in cerca di Bibione e un'attempata coppia di reggio emilia diretti in Croazia mi assicuravano l'arrivo a Trieste. Il giorno successivo avevo modo di visitare i villagi veneziani della costa slovena e arrivavo nella cabrio di un giovane yuppie sloveno a Ljubljana. A Ljubljana rimango due giorni, una citta' stupenda assediata dagli interrailisti, conosco tre ragazzi portoghesi, con loro giro la citta' e finisco a parlare con il figlio del sultano dell'oman, in vacanza dal campione mondiale di snowboard Rok Flander. Mi regala 45 euro dopo aver ascoltato del mio viaggio, mi da il suo numero di telefono e il benvenuto in Oman. Ragazzo simpatico. quella sera finisco a dormire a casa di un scrittore di fiction novel somigliante in tutto e per tutto a Bukowski.
Lascio Zagabria e trovo un altro autostoppista, un camionista serbo che lavora a Ljubljana sulla via del ritorno. Troviamo un suo collega bosniaco disposto a portarmi fino a Zagabria, faccio una foto alla dogana, parte il flash e il camionista riesce ad evitare un disastro diplomatico. In giornata credo comincero' ad avviarmi verso la Bosnia, a detta di molti il problema piu' grande del paese e' l'assenza di strai soddisfacenti. Vedremo.

mercoledì 4 agosto 2010

EX YUGOSLAVIA IN AUTOSTOP


Discussioni annoiate allungate dal calore umido del sole d'agosto per molti accendono la voglia di andare, cambiare aria in cerca del meritato riposo estivo. Non sono da meno i nostri ormai ampiamente citati tre, freschi di maturità, che approfittano di esodi e controesodi per dileguarsi tra le fila dei traghetti diretti veloci verso le vicine isole tirreniche. Aspetta, ma quell'autostoppista con in mano un cartello con scritto trieste mi sembra di averlo già visto tra le foto di questo blog, sì quello che faceva sempre le facce da pirla, dove va? EX YUGOSLAVIA? ALBANIA?!? Ma la bici? Basta il pollice? Mah staremo a vedere.

sabato 30 gennaio 2010

Rubata Bici


Rubata BIci

Ancora un'altra bici è caduta vittima dell'esproprio organizzato dalle forze oscure che ci vogliono su bici da passeggio fabbricate in Cina.
Stiamo parlando di una bici storica, per molto tempo il suo proprietario è infatti stato il reverendo Menthos, sotto le sue branchie ischiopubiche più volte ha visto il sole alzarsi sulle isole di Venezia al termine della serenissima attraversata estiva.
Leggera e aggressiva, asciutta e scattante il suo fascino non passava inosservato. La kryptonite toglieva le forze a Superman, ma non è servita a tenere lontano la malvagità del mondo, che si accanisce contro il bello, che lo vuole mediocre e senza ruote.
Ora, tra mani indegne non credo lei soffra, farà sempre quello per cui è stata progettata, portare il cuore di un uomo lontano nello spazio e nel tempo.

La cronaca: Telaio Dedacciai, guarnitura Miche, sella SMP, legata con Kryptonite Evolution Mini e cavo Kryptonite per le ruote. Rubata sabato 30 gennaio 2010 dalle 9 alle 10 in via Orazio di fronte al Liceo Manzoni. Zona Sant' Ambrogio. Giornata serena. Numerose altre bici legate affianco. Quartiere signorile. A due passi da via Torino. Tutto ciò non ha impedito a qualche povero fallito di riempire (probabilmente) di scintille il marciapiede e di andarsene con la refurtiva.
Da citare l' adesivo posto tra pipa e forcella che cita: L' ANARCOCICLISMO TI ODIA …e continua a farlo

Se vedete qualcosa in giro avvertitemi! 3387632483 o a.sa.pella@gmail.com

grazie

Il Pella